SCUSATE LO SFOGO E LA RIFLESSIONE CHE SEGUE, MA….......
SCUSATE LO SFOGO E LA RIFLESSIONE CHE SEGUE, MA….......
Servono rispetto ed educazione, ….............. questi sconosciuti.
E allora, tanto per iniziare vediamo di cosa si tratta.
Rispetto:
“Riconoscimento di una superiorità morale o sociale manifestato attraverso il proprio atteggiamento o comportamento".
“Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza verso una persona".
“Sentimento che induce a riconoscere i diritti, il ruolo, la dignità, il decoro di persone".
Educazione:
“Per educazione si intende generalmente una particolare attività umana che prevede la trasmissione di conoscenze, competenze, abilità, prassi, valori da parte di determinate figure e ruoli, da individui più esperti a soggetti meno esperti o inesperti".
“Il processo attraverso il quale vengono trasmessi ai bambini, o comunque a persone in via di crescita o suscettibili di modifiche nei comportamenti intellettuali e pratici, gli abiti culturali di un gruppo più o meno ampio della società. L'opera educativa è svolta da tutti gli stimoli significativi che raggiungono l'individuo, ma, in modo deliberato e organizzato, da istituti sociali naturali (famiglia, nazione, chiesa, ecc.), e da istituti appositamente creati (scuole, collegi, centri educativi ecc.)".
Chiarito ciò, permetteteci di evidenziare che i suddetti “valori" non si acquisiscono per diritto di nascita ma vengono instillati nel corso del tempo grazie ad un attento, paziente ed instancabile lavoro di chi è preposto a farlo o per meglio dire da parte di chi ne ha la responsabilità primaria e morale: la famiglia e le Istituzioni.
Ciò detto, è alquanto evidente che qualcosa deve per forza essere “andato storto" !
Le famiglie in primis e le Istituzioni hanno spessissimo miseramente fallito in questo fondamentale ruolo.
Ciò è evidente dalla “cultura" odierna, impregnata da egoismo, individualismo, boria, saccenteria, presunzione, arroganza, ingratitudine, nonché dalla diffusa “ignoranza", sempre più palese e manifesta nella moderna società.
In particolare le giovani generazioni, sembrano essere sfuggite alla logica del rispetto e dell'educazione.
Assistiamo quotidianamente a comportamenti e “stili di vita" frutto della disinformazioni, dell'arrivismo, e dell'egoismo che tali generazioni manifestano.
Giovani “ispirati" non dai “valori tradizionali" non dai “valori cristiani" a cui la nostra società si ispira (a quanto pare solamente in teoria) ma da “valori" propinati da influencer e dai social media.
Pare infatti, che specialmente le nuove generazioni siano cresciute, grazie alla permissività dei loro genitori, non a “pane e nutella" non grazie all' “esperienza di vita", non “sui libri", ma avendo libero, illimitato e incontrollato accesso ai social e alla rete.
Non intendiamo demonizzare ne gli uni né gli altri, e riconosciamo (specialmente per gli ultimo citati) una loro utilità, ma sembra oltremodo evidente che “il troppo storpia"!
Grazie ai social ci ritroviamo ad avere a che fare con “leoni da tastiera" e gente abituata a “credere" di sapere tutto di tutto (quando invece non ne sanno mezza), a persone pretenziose, arroganti, a cui tutto è dovuto e subito!
Abbiamo allevato generazioni di giovani invertebrati, non abituata a sentirsi dire di “no" e non avvezza ad essere contraddetta, perchè “viziata" e “presuntuosa".
Giovani che sanno a malapena leggere e scrivere e che hanno grosse difficoltà a comprendere ciò che leggono, e che come direbbe "qualcuno" non sono neppure in grado di "fare una 'O' senza un bicchiere".
Grazie alla rete, abbiamo a che fare con persone laureate in “tuttologia" o “nate imparate", che sanno tutto e di tutto al pari, anzi addirittura di più e meglio dei navigati ed esperti professionisti.
E anche in questo caso, guai a contraddirli o ad azzardarsi a correggere il “loro pensiero" e le “loro certezze" facendogli ad esempio notare che una cosa è la teoria ma un'altra la pratica, o che non tutte le situazioni sono identiche, che ci sono o ci possono essere delle varianti o delle diversità anche sostanziali.
E guai ad insistere o azzardare un tono di voce “fermo" perchè allora sono pronti a “bollarti" come arrogante e maleducato (tu, non loro.......) e a scrivere una recensione negativa su di te, “lamentandosi del nulla" e dando prova di immaturità e pochezza, quando invece buon senso e intelligenza suggerirebbero azioni e comportamenti ben diversi (ma che dire: se il buon senso e l'intelligenza non sono tra le tue doti caratteristiche, cosa si può pretendere?).
Grazie alla complicità dei genitori, perlopiù assenti, abbiamo allevato una generazione di “bamboccioni" (la generazione " Y ", a cui fa seguito la diretta discendente e ancor più deludente generazione " Z ") che alla soglia dei 30 – 40 anni ancora non hanno realizzato nulla nella loro triste vita, che ancora vivono come parassiti in casa coi genitori, o che qualora vivano fuori casa, ancora dipendono in gran parte economicamente da genitori e nonni o che ancora non sono in grado di lavarsi e stirarsi un paio di mutande o cuocersi un uovo al tegamino.
Soggetti che trascorrono le serate e i fine settimana (ammesso che lavorino per “mantenersi") a gozzovigliare e ad ostentare vestiti e scarpe griffate, orologi di marca e auto prestigiose (rigorosamente acquistate a rate) solo per potersi sentire “qualcuno" quando in realtà sono poco più del niente!
Soggetti “cresciti" all'ombra di trasmissioni “altamente culturali" quali ad esempio il “grande fratello" o "l'isola dei famosi".
O che dopo aver assistito a due puntate di trasmissioni poco più che demenziali, quali ad esempio; “compro casa" o "casa a prima vista", si sentono agenti immobiliari esperti e imprenditori navigati, quando non sanno distinguere tra un infisso da un w.c.
Uomini (almeno all'anagrafe), che si credono i padroni del mondo e che trascorrono il loro tempo libero coi videogiochi e la loro vuota vita, da “nerd".
Donne (almeno all'anagrafe), che si credono principesse, che hanno smesso di giocare l'altro ieri con la Barbie, che trascorrono le loro giornate a postare i loro selfie con la boccuccia a “culo di gallina" e che fanno figli solo per avere un bambolotto vivente con cui perpetrare la loro eterna e insignificante infanzia.
Insomma, abbiamo allevato una generazione di “idioti" (non tutti grazie al cielo, ma una grandissima percentuale).
Ora, comprenderete che avere a che fare tutti i santi giorni dalla mattina alla sera con simili “soggetti" è snervante e che la tentazione di mandare allegramente a quel paese sorge sovente, spontanea, conseguente e naturale.
E allora ben vengano le iniziative volte a “limitare" l'uso dei social specialmente da parte di coloro che non ne sanno fare buon uso e che vi trascorrono intere giornate.
Bene ha fatto la città di New York ad intentare causa nei confronti dei Facebook, tik tok e Youtube per aver avvelenato le menti dei giovani (la notizia è di questi giorni - https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/16/la-cit... - ).
Bene ha fatto l'attuale Ministro dell'Istruzione a dichiarare che nelle scuole primarie (elementari e medie) cellulari e tablet devono essere "vietati" anche per scopi didattici.
Non sarebbe ora di tornare ai “vecchi metodi" educativi?
Non sarebbe giunto il momento di abbandonare i metodi educativi fallimentari “imposti" dai sociologi e dagli psicologi, e di prendere le distanze da certa fuorviante “cattiva politica" sociale?
Non sarebbe il caso di imparare ad usare gli strumenti tecnologici e i social con “intelligenza" per reale necessità o di tornare a leggere i libri anziché fiumi di fesserie pubblicate senza controllo?
Secondo il nostro modestissimo parere sarebbe ora (perchè non è mai troppo tardi) di tornare alle origini.
E allora:
basta libertà “incondizionata" (la libertà è un diritto ma va guadagnata col sudore e col merito);
basta diritti a cascata (i diritti vanno conquistati e non pretesi);
basta ipocrisia (diciamoci in faccia qual'è la realtà, ovvero che non è vero che siamo tutti uguali, tutti parimenti intelligenti, tutti parimenti meritevoli);
basta mancanza di regole (le regole sono indispensabili per il buon funzionamento della società);
basta assenza di punizioni (le punizioni sono un argine all'illegalità e alla stupidità).
Che i genitori tornino a fare i genitori che smettano di “viziare" i figli rendendoli così degli smidollati, e se non sono capaci si astengano dal concepire figli.
Che la scuola torni ad essere complementare alle famiglie nell'educare le giovani menti nel rispetto delle regole e del prossimo.
Che la chiesa smetta di fare demagogia e torni ad insegnare i “veri" valori cristiani.
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